Retouchè

La tecnica retouché rappresenta un salto in avanti rispetto alle produzioni in serie.

Sfrutta una stampa come base, normalmente litografie, serigrafie o produzioni offset, ma grazie a ritocchi e finiture effettuate a mano, restituisce un aspetto fisico ed esteriore simile ad un quadro originale dipinto completamente.

La stampa è unicamente bidimensionale, piatta, non presenta al tatto i tipici rilievi delle pennellate. E conseguentemente non offre quei riflessi di luce tipici di un vero quadro.
Senza contare poi le eventuali finiture superficiali atte a donare lucidità o effetti metallici grazie all’impiego di particolari materiali.

A questo punto un artista, normalmente l’autore dell’opera originale poi riprodotta a stampa, vi mette mano ritoccando alcuni particolari, donando profondità, riflessi e rendendo al meglio brillantezza e luminosità del quadro originale.
Toccandolo con i polpastrelli si notano le rugosità, le irregolarità e differenze.
E cambiando punto di osservazione può variare leggermente la resa dei colori.

Insomma, questa tecnica permette di trasformare una normale stampa riprodotta in numero potenzialmente infinito di copie, in una copia unica, simile a un dipinto originale certificato dall’artista, acquisendo anche un valore molto maggiore.

L’utilizzo della stampa serigrafica


Mentre una volta, in oriente, questo processo serviva soprattutto per l’esercizio della calligrafia, oggi la serigrafia viene utilizzata per affissioni, cartelloni pubblicitari, disegni di vario genere e dimensione, dipinti e riproduzione di opere d’arte.

La serigrafia o stampa serigrafica è una tecnica di stampa di tipo permeografico che oggi utilizza come matrice un tessuto di poliestere, un tessuto di acciaio o un tessuto in nylon teso su un riquadro in alluminio, metallo verniciato o legno definito “quadro serigrafico” o “telaio serigrafico”

La prospettiva cromatica

Come si può intuire dal suo nome, la prospettiva cromatica riguarda i colori. Anche questi subiscono delle variazioni prospettiche. Infatti a causa dell’atmosfera gli oggetti lontani vengono “coperti” e assumono una colorazione vicina a quella dell’aria. Quindi man mano che un oggetto si allontana i suoi toni sbiadiscono.

Vediamo questo concetto in un disegno realizzato a matita.

Possiamo notare come le montagne più vicine appaiono scure, mentre quelle lontane vanno man mano schiarendosi. Anche i contrasti chiaroscurali diminuiscono con la distanza.

Poiché le montagne si trovano ad un’altezza elevata notiamo un altra cosa: le cime delle montagne lontane appaiono più scure rispetto alla base. Perché? Il motivo è che l’ossigeno è più concentrato verso il basso e ad alta quota si va riducendo, quindi la base delle montagne appare più offuscata.

I quadri descrittivi, i paesaggi, i campi fioriti sono compresi, apprezzati e acquistati. Ma quando si tratta di comprare un soggetto astratto a volte si entra in crisi. Sempre con la premessa che l’arte astratta non vale meno di quella figurativa – la storia dell’arte ce lo insegna – cerchiamo di capire come inserire un quadro che vi ha “preso il cuore” e collocarlo come elemento d’arredo in casa vostra.

1. Astratto non vuol dire non pensato
Un quadro astratto può trasferire emozioni e “catturare” esattamente come uno figurativo, un paesaggio o un ritratto, ma non tutti si sentono pronti per esporlo in casa propria.
Sforziamoci di comprendere meglio le espressioni pittoriche di tanti artisti famosi o meno che possono dare quel tocco in più a un ambiente altrimenti anonimo.

Elencheremo esattamente 5 grandi e chiare differenze tra colori acrilici e colori ad olio.

Cercheremo di rimanere neutrali e di non prendere posizione, ma lasciamo la decisione di quali colori sono giusti per il tuo dipinto o per te come un principiante assoluto. Prima di iniziare a leggere questi 5 fatti, chiediti cosa e come dipingi, dove crei e quanto tempo vuoi dedicare alla pittura (o meglio – quanto tempo puoi dedicare alla pittura).

Quanto velocemente si asciugano i colori a olio e acrilici?

I colori acrilici sono un materiale perfetto per i principianti perché puoi usarli su qualsiasi superficie. Quindi, senza pensarci troppo, prendi ciò che è a portata di mano (carta, cartone, legno, tela) e dipingi ovunque e in qualsiasi momento. Sono noti per l’asciugatura molto rapida (5-30 min), che ancora una volta può essere una buona caratteristica dal punto di vista dei principianti impazienti, ma anche un’aggravante per gli insicuri che prepareranno con cura ogni sfumatura e regoleranno timidamente la mossa – tu non si è nemmeno avviata e il colore sui bancali è già asciutta e inutilizzabile. La soluzione potrebbe essere quella di spremere una maggiore quantità di colore sulla tavolozza, aggiungere un ritardante di essiccazione al colore o trovare una tavolozza che conservi l’umidità del colore.

I colori ad olio rimangono freschi molto più a lungo, il che ti dà l’opportunità di fare il dipinto oggi e continuare senza problemi domani o in un paio di giorni con gli stessi colori della tavolozza. Ti permetterà anche di rimuovere o rifinire le parti nell’immagine, perché i colori sulla tela saranno freschi nei prossimi giorni. Come legante nei colori ad olio, c’è un olio che tende letteralmente a “corrodere” la cellulosa, quindi non puoi dipingere su niente, ovunque e in qualsiasi momento, ma devi prestare attenzione alla preparazione della base (se non è tua parte preferita, basta acquistare tele già pronte).

Come cambiano i colori con l’essiccazione e nel tempo?

Colori acrilici – Sapevi che i test di laboratorio hanno dimostrato che un’immagine realizzata con colori acrilici non sbiadisce o ingiallisce nel tempo? Sembrerà lo stesso ora e tra qualche secolo. Ma il loro svantaggio è che l’essiccazione cambierà il colore. Le modifiche possono essere minime nei colori professionali o un po’ più pronunciate nei colori per studenti che contengono una quantità maggiore di legante: accade che il legante acrilico fresco sia bianco latte e diventi trasparente una volta essiccato, quindi il colore fresco apparirà più chiaro e si scurirà una volta essiccato.

Colori ad olio – Non cambiano l’intensità dell’asciugatura: gli strati di colore asciutti saranno esattamente gli stessi di quando li metti sulla tela (potrebbero esserci cambiamenti evidenti solo nei casi in cui il supporto è troppo assorbente e assorbe l’olio dal colore e dallo strato assume un aspetto opaco). Tuttavia, gli strati di pittura ad olio possono ingiallire nel tempo e questo può danneggiare l’aspetto del dipinto ma può anche dargli una patina fine e calda come si vede nei dipinti dei vecchi maestri.

Transizioni sottili o linee chiare?

I colori acrilici sono un’ottima scelta se il tuo obiettivo sono superfici chiare, linee continue e composizioni dal design grafico. Coprirai facilmente e rapidamente gli errori, dipingerai a strati e dipingerai con spessi strati di colore. D’altra parte, non sarà così facile mescolarli e sfumarli direttamente sulla tela per ottenere transizioni morbide e fini tra le sfumature. Soprattutto se si lavora su grandi formati dove accadrà che mentre si dipinge da un lato, la tela dipinta dall’altra parte sarà già asciutta. Ritardanti di asciugatura, gel e macchie possono essere d’aiuto quando si desidera prolungare la loro asciugatura.

I colori ad olio sono colori con i quali è possibile ottenere sottili transizioni unendoli direttamente sulla tela. Ciò consentirà loro di asciugarsi lentamente – possono rimanere freschi per settimane e ti permetteranno di dipingere usando la tecnica “bagnato su bagnato” senza fretta. Quando applichi un nuovo colore su quello che è già sulla tela, con pochi tratti di un pennello più morbido, ammorbidirai semplicemente la transizione tra di loro. Tuttavia, quando vuoi tracciare una linea chiara e decisa su un colore ancora fresco, avrai un problema: disegnerai il colore dalla tela con un pennello e si mescolerà con il nuovo colore e creerà toni sporchi. L’opzione è aspettare 1-2 giorni affinché il colore si asciughi.

Come si comportano nelle macchie e come nei depositi pastosi?

Colori acrilici – Dipingere in strati più spessi e pastosi sarà molto più veloce, più facile e più sicuro se usi colori acrilici. Puoi sovrapporre uno strato all’altro, si asciugheranno senza problemi. E indipendentemente dal fatto che gli strati siano sottili o una montagna di colore, il colore acrilicoa non si crepa nel tempo grazie all’elasticità che ha questo materiale (si crepa solo a temperature estremamente basse).

I colori ad olio sono fantastici se hai tempo per dipingere. Dipingi con colori a olio spessi, lascia asciugare per alcuni giorni, quindi aggiungi macchie sottili sugli strati asciutti di colore spesso: gli effetti magici usati dai maestri della pittura a olio per irradiare la luce dai loro dipinti. È possibile velocizzare l’essiccazione aggiungendo essiccatori (supporti appositamente realizzati che accelerano l’essiccazione fino al 50%, ma con i quali bisogna fare attenzione a non provocare screpolature del colore o scurire le tonalità chiare).

Nocività dei colori

I colori acrilici sono una buona alternativa ai colori ad olio se lo spazio in cui crei è piccolo, se lavori in uno spazio non isolato dalla parte in cui vivi, o se è uno spazio che non può essere ventilato. Non ci sono fumi tossici o odori forti, e oltre a tele, pennelli e colori, ti servirà solo acqua.

I colori ad olio richiedono la trementina per lavare e diluire i pennelli, e sappiamo che i suoi fumi sono dannosi se non si seguono determinate regole durante l’utilizzo. Tuttavia, non così dannoso da poter essere un motivo per rinunciare ai colori ad olio. Leggi di più nel nostro testo Mito o verità: quanto sono tossici i colori ad olio.

Sicuramente durante il corso della tua vita ti sarai chiesto come si fa a stimare il valore di un oggetto, in particolare di un quadro, operazione che per sua natura è piuttosto complessa per i profani. Quante volte sei rimasto affascinato da un bel quadro di un qualche famoso artista? Quante volte hai pensato di voler acquistare un quadro d’autore per arredare la tua casa, ma hai sempre abbandonato l’idea perché non ne conoscevi il costo, ma sopratutto le sue potenzialità sul mercato? Devi sapere che il valore di un quadro è un numero facilmente calcolabile, anche se bisogna tener conto di alcune variabili. Ecco, dunque, come calcolare il valore di un quadro.

Come si calcola il prezzo di un’opera d’arte

Come si calcola il prezzo di un’opera d’arte? Come si stabilisce il prezzo di un’opera? Quali accordi vengono fatti tra artisti e galleristi? Perchè due opere dello stesso artista hanno prezzi così differenti?

Per chi vive nel mondo dell’arte la definizione del prezzo di un’opera è una cosa ovvia.

Non che sia semplice ma fa parte della vita quotidiana di artisti, galleristi e collezionisti. È come per un medico visitare un paziente o un per un atleta allenarsi prima di una gara.

Per chi invece è appassionato d’arte ma non ha mai avuto l’occasione di lavorare in una galleria o in uno studio d’artista il tema del prezzo dell’opera è uno degli argomenti più curiosi. Come si calcola il prezzo di un’opera d’arte sul mercato, quindi?

I record d’asta internazionali

Che esista da parte di tutti noi questa curiosità sul prezzo dell’arte più che su altri oggetti non mi stupisce. Tutto questo è dovuto probabilmente al fatto che si parla di prezzo delle opere sui giornali solo in autunno e in primavera quando le opere vengono battute a cifre stratosferiche generando record e quindi uno stupore collettivo.

Ultima fra tutte il Salvator Mundi di Leonardo da poco battuto all’asta da Christie’s per 450 milioni di dollari e che alcune fonti sostengono sia stato acquistato da un misterioso principe saudita che lo darà in prestito al Louvre di Abu Dhabi.

Queste notizie generano nel nostro immaginario l’idea di un mondo per soli grandi collezionisti come Leonardo Di Caprio, ma questo rappresenta solo una minima parte del collezionismo internazionale. Capiamo insieme come funziona il mercato e come si calcola il prezzo di un’opera d’arte nelle fiere e nelle aste non da record.

Le logiche del mercato dell’arte

In altri post vi ho parlato di arte come investimento. E nel momento in cui le opere d’arte entrano a far parte di un mercato devono seguire naturalmente le logiche di mercato.

Un mercato, quello dell’arte in cui vi sono numerosi attori. Non solo gli artisti ma le gallerie, i musei, gli archivi, le case d’asta e le case editrici ma soprattutto i collezionisti.  

La premessa che deve essere fatta è prezzo non equivale a valore. Numerosi sono gli studi che sul mercato dell’arte contemporanea sono stati fatti. Tre sono i criteri alla base del valore dell’opera secondo gli stessi protagonisti del sistema dell’arte. La qualità del lavoro, la reputazione dell’artista e il prezzo. Come si calcola il prezzo di un’opera d’arte in pratica?

Come si calcola il prezzo di un’opera d’arte. La formula matematica e il coefficiente

La formula matematica che viene applicata per lo più per dipinti, fotografie  e talvolta sculture è la somma della base e dell’altezza dell’opera per il coefficiente attribuito all’artista, il tutto moltiplicato per 10, ma con alcune variazioni in base al medium.

((base + altezza) * coefficiente ) * 10)

La variabile più forte è giustamente il coefficiente che consiste in un numero che viene attribuito all’artista e deciso secondo gli accordi con il proprio gallerista.

Per stabilirlo ci si basa sul curriculum dell’artista:

  • partecipazione a mostre collettive o personali
  • premi vinti
  • pubblicazioni o acquisizione da parte di musei

Il parametro più corretto per la valutazione del coefficiente sarebbe la richiesta delle opere di un certo artista sul mercato. La richiesta attraverso, ovviamente, la valutazione del rapporto domanda/offerta sia in galleria che in asta. Non sempre è così e in ogni caso anche questa valutazione potrebbe essere non sempre direttamente proporzionale.

Il coefficiente nel tempo

Il coefficiente cambia nel tempo. Un giovane artista quando viene venduto in galleria parte sempre da un coefficiente 1 nel calcolo del prezzo al pubblico. Ma viene acquistato naturalmente ad un prezzo inferiore dal suo gallerista che deve intervenire con la promozione e l’esposizione dell’opera.

Il coefficiente sale quando i prezzi cominciano ad essere confermati e quindi le persone sono disposte già a pagare quella cifra per acquistare un quadro e nel frattempo l’artista emergente comincia a costruire un proprio curriculum partecipando a mostre o esponendo in galleria o alle fiere.

Ovviamente con il passare del tempo se l’interesse per il lavoro dell’artista viene confermato e le gallerie che espongono le sue opere promuovono al meglio il lavoro il coefficiente può salire sempre di più o nel peggiore dei casi rimanere fermo ma molto raramente diminuire. Proprio per questo l’investimento in arte è da considerare uno dei più sicuri.

Medium diverso = prezzo diverso

Talvolta accade però che il coefficiente di un artista vari in base all’opera. Quando aumenta, infatti, la richiesta per una certa tipologia di opere il cui medium è più apprezzato dal pubblico il coefficiente e quindi il prezzo di quella specifica tipologia può variare rispetto allo standard. Questo accade solitamente nei periodi considerati di picco dell’attività o di maggiore maturità.

Il coefficiente può variare però anche in base al medium, per cui per decenni un lavoro su tela o un acrilico sono stati considerati di maggior valore rispetto ad un’opera su carta. Questa visione è cambiata grazie al passaggio negli anni ‘60 di molti artisti alla carta come medium principale di diverse delle proprie opere pensiamo in Italia ad Alighiero Boetti o Giulio Paolini.

Opere su carta. Come si calcola il prezzo di un’opera d’arte

Come si calcola il prezzo di un’opera d’arte su carta? Quando la carta non è il medium principale dell’artista si usa una seconda formula matematica che viene applicata e consiste nello scontare del 40% il prezzo rispetto a una sua opera delle stesse dimensioni su tela.

In questo caso quindi la formula sarà: (((base + altezza) * coefficiente ) * 10) – 40%

Però bisogna fare una distinzione tra opere uniche su carta alle quali si applica appunto formula scontata e opere su carta multiple come il caso di litografie o serigrafie.

Multipli. Come si calcola il prezzo di un’opera d’arte

come si calcola il prezzo di un’opera d’arte se è un multiplo? Il prezzo dei multipli, infatti, varia molto rispetto al prezzo di un’opera unica e questo può dipendere dalla tiratura quindi dal numero di esemplari che di quell’opera sono stati realizzati ma anche dal numero preciso dell’esemplare.

Si è diffusa sempre di più l’idea che le prove d’artista che vengono realizzate prima della tiratura ufficiale e definitiva valgano di più. Come valgono talvolta di più anche i primi numeri di una tiratura quindi, per fare un esempio pratico, un esemplare 2 su 100 varrà più di un esemplare 52 su 100 della stessa opera pur essendo stato realizzato nello stesso momento.

Ovviamente anche per i multipli vi sono delle differenze legate al medium. Storicamente un’opera su carta multipla vale meno di un multiplo in scultura.

In questi casi a determinare il prezzo oltre ad un accordo iniziale tra gallerista e artista sicuramente la domanda farà differenza. Bisogna sempre considerare che solitamente i lavori multipli ricoprono un ruolo secondario nella produzione dell’artista e quindi è naturale che siano legati a delle dinamiche di un proprio specifico mercato.

Scultura e fotografia. Come si calcola il prezzo di un’opera d’arte

Come si calcola il prezzo di un’opera d’arte fotografia o scultura che sia? Fotografia e scultura si inseriscono nelle dinamiche del mercato dell’opera unica e quindi della definizione del prezzo così come l’abbiamo vista, ma ognuno con delle sue regole specifiche.

Per convenzione una scultura è considerata opera unica se è stata realizzata in un numero massimo di 9 esemplari per cui ogni esemplare viene considerato opera unica. Diviene multiplo quando questo numero viene superato.

Per la fotografia vale lo stesso criterio e sono di maggior pregio le stampe realizzate direttamente dall’artista e nelle numerazioni più basse. Quindi la rarità diviene la variabile più importante.

Altri fattori da considerare. Artisti storicizzati

Ci sono altri fattori da considerare quando si cerca di capire come si calcola il prezzo di un’opera d’arte. Queste sono, infatti, le norme di uso comune nel mercato dell’arte per opere di artisti emergenti e sono da applicare anche ad opere di artisti storicizzati ma con qualche eccezione nella valutazione del coefficiente che sale notevolmente grazie a fortunati passaggi in asta che ne fanno salire la richiesta e quindi il valore sul mercato.

Quelle che abbiamo visto insieme sono solo delle linee guida utili per stabilire una base per la definizione del prezzo dell’opera. Queste però sono costantemente influenzate da altri fattori:

  • l’essere in vita
  • la presenza di un’autentica o di un certificato di archiviazione attendibile ma questo è un grande capitolo e ve ne parlerò in un video dedicato
  • la pubblicazione sul catalogo generale o ragionato dell’artista di cui parleremo anche
  • la presenza sul mercato di falsi accertati

Il sistema dell’arte è per me estremamente affascinante e spero che questo post e il video che trovi su Youtube insieme ai prossimi possa fare appassionare anche te all’argomento.